C’era una volta il “less is more”. Quella filosofia squisitamente anni ’90 secondo cui il basico rappresentava il capo più cool in assoluto, l’oggetto del desiderio e invece i capi logati una celebrazione fuori luogo, al limite del volgare.
C’era una volta però.
La tendenza si è ribaltata, come spesso succede nella moda, e il logo è riapparso, amato più che mai. Se ieri i loghi e le scritte erano considerati emblemi sbagliati, adesso sono un’ossessione per le it girls(e non solo). Ecco la Logomania.
Non si tratta di un atteggiamento meramente estetico, per mostrare ciò che indossiamo, ma si parla di logostatement, un nuovo state of mind, un modo per comunicare l’appartenenza a una community che ama quel determinato brand. Il logo non è più solamente un’ostentazione economica, ma nella nostra epoca assume un significato nuovo di integrazione. In tempi in cui Instagram ha dato voce alle influencers da tutto il mondo, taggare un marchio su una foto ci rende virtuali protagonisti e attivi sostenitori dello stesso.
Il momento in cui si è percepita la grandezza di questo fenomeno, è quando in passerella si è ritrovato il logo, a caratteri cubitali e ben in vista. Primo fra tutti Alessandro Michele, che ha recuperato il logo Gucci donandogli l’importanza quasi perduta negli anni appena passati. L’effetto è quello di un abbigliamento che porta codici vestamentari comuni ma lascia libera interpretazione alla creatività della comunità di seguaci.



Ultimo in ordine cronologico Renzo Rosso, stilista, imprenditore e dirigente sportivo, patron di Diesel, che lo scorso Settembre ha lanciato la linea Haute Couture durante la settimana della moda di Milano.
La campagna, firmata da Publicis Italia, parte dal presupposto che siamo tutti vittime di critiche sui social, lo stesso Rosso lo è stato e l’iniziativa non è altro che una risposta irriverente e ironica. La sua t-shirt “Diesel is death” è proprio l’emblema della collezione.
L’azienda ha coinvolto un gruppo di personaggi noti e attivi sui social che abitualmente sono additati con giudizi critici e severi, tra i quali Fedez, Bella Thorne e Nicki Minaj.