Dal 19 al 24 Settembre è andata in scena la settimana della moda di Milano. In passerella(e non solo)abbiamo visionato e amato le tendenze donna che la faranno da padrone la prossima primavera-estate.
Dopo le critiche negative riguardanti le Fashion Week di New York prima, in cui la proposta collettiva è stata alquanto piatta e inconsistente, e quella di Londra dopo, dove l’attesissimo debutto di Riccardo Tisci come direttore creativo di Burberry non ha soddisfatto le aspettative, la Milan fashion Week ha portato un’ondata di positività, superando ogni attesa e convincendo anche i più scettici. La Kermesse meneghina ha dato vita a 60 sfilate, 80 presentazioni, nonché eventi di ogni genere che hanno entusiasmato e messo d’accordo star, influencer, stampa e addetti ai lavori.
Tante novità in passerella, una fra tutte il debutto di Fila ma anche grandi assenze. La più importante sicuramente è quella di Gucci, il cui direttore creativo Alessandro Michele ha sfilato a Parigi durante la settimana della moda parigina, dopo la presentazione della sua linea Cruise ad Arles e la campagna ispirata alle proteste parigine del ’68. Un omaggio alla Francia quasi doveroso.
Assenti anche altri importanti marchi dell’industria della moda italiana, come Trussardi che non ha sfilato e Bottega Veneta, il cui nuovo art director Daniel Lee debutterà ufficialmente alle sfilate dell’autunno-inverno 2019. Emilio Pucci, orfano attualmente di direttore creativo, sceglie una presentazione per mostrare la collezione.
Anche quest’anno si conferma trend irrinunciabile per molti stilisti il Co-ed
Uno spettacolo senza precedenti, scenograficamente parlando: prima sfilata a tenersi nell’hangar di un aeroporto e un pubblico più numeroso del solito, fatto da 2300 persone tra giornalisti, buyer, esperti di moda e del settore, influencer e gente comune che ha vinto il biglietto con un’estrazione a sorte.
Lo slogan della sfilata era Emporio Armani Boarding e si è conclusa con un concerto a sorpresa di Robbie Williams.

Capelli sciolti, make-up appena accennato per una alice il cui paese delle meraviglie è la strada. Trasparenze, pizzi, uncinetto, crochet, ricami delicati in tinte unite e nelle declinazioni delle nuances classiche: dal bianco al nero, passando per i colori pastello.